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La torre dell’Orologio

Da oggi, 27 ottobre, e fino al 22 dicembre 2018, torre Accursi, meglio conosciuta come torre dell’Orologio, verrà sottoposta ad un restauro, in previsione dell’apertura al pubblico programmata per il 2019.

I lavori, come annunciato dal Comune di Bologna, “si concentreranno in particolare sugli elementi litici decorativi e di rivestimento e sulle mensole in laterizio della torre e del suo parapetto superiore, comprese le cornici in arenarie, senza dimenticare gli elementi cementizi della cella campanaria. Particolare attenzione e cura verrà dedicata anche all’orologio stesso e a tutti gli elementi che lo compongono, dal quadrante alle sfere metalliche”.

La torre dell’Orologio risale all’inizio del XIII secolo, è alta 36,20 metri, ai quali vanno aggiunti circa 10 metri della lanterna. LO spessore dei muri sfiora il metro (97 cm), e alla base misura 10,30 x 8,44 metri.

L’aspetto attuale non è certo quello della torre medievale, eppure, all’inizio del ‘200, la torre faceva già parte di Palazzo d’Accursio, edificato dal giurista e glossatore d’origine fiorentina Accursio.

Gli edifici degli Accursi, acquistati dal Comune per far posto al Palazzo della Biada (l’attuale sede comunale), vennero quasi completamente abbattuti, e nel 1290 l’area venne quasi completamente riedificata. Si salvarono parti del Palazzo Accursi e la torre, che col tempo assunse il nome di “Torre dell’Orologio”, a causa del grande orologio meccanico che la sovrasta dal 1451, forse la più importante “aggiunta” alla torre, ma non certo l’unica. Sulla sommità finì anche una campana, un cupolino sorretto da otto pilastri in macigno ricoperto da una calotta di rame e, dal 1498, degli automi in legno coi re magi che si prostravano allo scoccare delle ore alla statua della Madonna col Bambino. Nel 1773 venne sostituito l’antico orologio, nel 1796 furono rimossi gli automi e, tra il 1885 e il 1887, il Comune, per restituire alla torre l’originale aspetto “medievale”, rimosse il parapetto rinascimentale in pilastrini, mettendone uno in mattoni.