La torre della Magione dei Templari
La torre della Magione sorgeva accanto alla chiesa di Santa Maria del Tempio, sede dell’Ordine dei Templari fin dal 1161, all’angolo tra le attuali strada Maggiore e vicolo Malgrado. Alta 25 metri e del peso di circa 400 tonnellate, il 12 agosto 1455 venne spostata “tutta intera” di 13 metri. L’artefice di tanto ardire fu il geniale architetto bolognese Aristotele Fioravanti, che accolse l’idea di Achille Malvezzi, rettore della chiesa di San Giovanni Gerosolimitano, che con la scomparsa dei Templari ne aveva acquisito le proprietà.
Il motivo dell’insolita richiesta è che la torre coprisse la visuale verso Porta Maggiore e anche del prospetto della chiesa stessa, ma i maligni eran certi che il Malvezzi cercasse in realtà il tesoro dei Templari.
L’architetto, certo delle sue capacità, fece salire in cima alla torre il figlio mentre questa scorreva su cilindri di rovere cerchiati di ferro, posti su travi di quercia.
La torre resse all’insolito trasloco e restò ritta in piedi fino al maggio del 1825, quando Luigi Aldini, segretario dell’agenzia dei Beni Nazionali, la fece abbattere con l’idea – questa volta non troppo segreta – di trovare sotto di essa il tesoro.
L’oro dei Templari ovviamente non si trovò, ma l’abbattimento accese la fantasia dei contemporanei, tra i quali quella del professore di antichità Girolamo Bianconi, che pubblicò un ironico “Dialogo fra la torre Asinelli e la torre della Magione in occasione che venne demolita”, nel quale l’Asinelli, che non amava certo la piccola Magione, afferma “Dopo la tua caduta non più vedrò il forestiere (cosa per me troppo disgustosa) fermarsi a’ miei piedi dando un’occhiata all’alta mia vetta, e senza più passare avanti, e venir a mirar di piè fermo te, che pur ardisci di chiamarti sorella”.