L’Altabella degli Azzoguidi
La torre della famiglia guelfa degli Azzoguidi è conosciuta dai più come Altabella, per via dell’elegante risega che a 28 metri d’altezza la slancia dritta e snella verso la cima. Tanti gli Azzoguidi passati alla storia, dal capitano Taddeo, che contribuì alla vittoria dei Bolognesi sui Visconti a Granarolo nel 1362 al retore Pietro, amico del Petrarca. Gli Azzoguidi, alleati dei Pepoli e opposti ai Bentivoglio, Gozzadini e Bianchi, sul finire del ‘300 furono marcati come traditori della patria, tant’è che vennero prima imprigionati e poi temporaneamente relegati a Firenze.
Il più celebre della famiglia resta Baldassarre Azzoguidi, il primo tipografo bolognese che, nel 1470, introdusse la stampa a caratteri mobili a Bologna, inventata qualche anno prima da Gutenberg.
Nel 1486 la torre passò alla famiglia Muzzarelli per 308 lire e poi ai Ferri Ramponi, ai de’ Guermani e infine ai Pasquini Corticelli. Nel corso dei secoli subì importanti interventi che ne minarono la stabilità. Prima venne scarnificato l’interno della base per dar maggior spazio a una bottega a piano terra, poi venne allargata la porta su via Altabella. Nel 1951 i restauri ripristinarono in parte la situazione originale.
Alta 61 metri, con una base di 9,01 x 8,78 metri e muri spessi alla base 2,28 metri, l’Azzoguidi si trova via Altabella 15 a. Due delle pareti esterne sono visibili dalle vie Altabella e Caduti di Cefalonia, mentre parte del lato sud fa da parete interna al vicino ristorante “Scalinetella” di via Caduti di Cefalonia, sulla quale è apposta una targa che ricorda la torre. Sulla stessa via, appena sopra la base della torre composta da dieci file di blocchi di selenite, si trova un’apertura murata, che all’interno (accessibile dal palazzo a fianco) cela una piccolissima cappella privata, decorata e affrescata.