Il “Fioravanti” che spostò una torre
Ciclicamente torna alla cronaca lo strabiliante spostamento della torre della Magione di Bologna, avvenuto nel 1455 per mano di Aristotele Fioravanti, celebre architetto bolognese, conosciuto con diversi nomi: Ridolfo Fioravanti (il suo vero nome), d’Aristotele Alberti, Alberto Aristotile e col russo Фиораванти. Anche il cognome appare sia nella versione originale toscana “Fieravanti”, sia in quella moderna “Fioravanti”.
In effetti non è facile districarsi tra i tanti Fioravanti, famiglia di architetti e ingegneri d’origine pistoiese. Il capostipite fu Ridolfo Fieravanti, che sul finire del 1300 arrivò a Bologna dove nacquero Bartolomeo (ca. 1390-1462) e Fioravante (ca. 1390-1430/37), quest’ultimo a lungo al servizio di Andrea Fortebracci, detto Braccio da Montone. Allievi dall’ingegnere e architetto militare Giovanni da Siena, operarono come architetti civili e ingegneri soprattutto a Bologna: Palazzo degli Anziani (d’Accursio), Palazzo dei Notai, casa Bovi-Silvestri; in Romagna e in Umbria (Cattedrale di San Lorenzo a Perugia).
Il nostro “Aristotele”, soprannome affibbiatogli per la genialità, battezzato Ridolfo di Fioravante Fioravanti, era appunto figlio di Fioravante. Nato a Bologna tra il 1415 e il 1420 e morto a Mosca intorno al 1486, è senza dubbio il più celebre della famiglia: star internazionale dell’architettura del ‘400, nonché ingegnere, fonditore e medaglista.
Ingegnere del comune di Bologna, lavorò a Milano al servizio di Francesco Sforza (1458), a Firenze al servizio di Cosimo de’ Medici e a Mantova sotto Ludovico Gonzaga.
Nel 1467 Mattia Corvino, re d’Ungheria e Croazia, chiese il suo intervento per opere di difesa per arginare l’avanzata dei Turchi. A Budapest fu nominato primo architetto militare e Cavaliere del regno. Iniziò la progettazione del castello di Buda e ottenne il privilegio di poter battere moneta con la sua effigie. Chiamato dallo zar Ivan III, si stabilì nel 1474 a Mosca, dove partecipò ai lavori del Cremlino, proseguì la cattedrale della Dormizione (1475-79), inserendo motivi classici italiani a quelli tradizionali russo-bizantini, e iniziò la cattedrale dell’Arcangelo. Lo Zar, geloso delle qualità di Aristotele, gli impedì di lasciare la Russia, nazione dove finì i suoi giorni, senza più poter tornare a Bologna.
Aristotele è sì celebre per aver spostato e raddrizzato la torre della Magione a Bologna, ma raddrizzò pure il campanile di San Biagio di Cento di Ferrara, di sant’Angelo di Venezia e la torre Cerese a Mantova.
A Bologna partecipò all’innalzamento della campana grossa nella torre del Palazzo del podestà, realizzò la Cappella del Legato di palazzo d’Accursio e la facciata del palazzo del Podestà. Sono invece opera di Bartolomeo Fioravanti il Palazzo dei Notai e di Fieravanti Fioravanti le finestre di Palazzo Accursio.